Vendite di fine stagione al via giovedì 5 gennaio. Le previsioni di Confcommercio Toscana e Federmoda: Oltre 7.200 le imprese di abbigliamento e calzature interessate, per un totale di 11.399 punti vendita. Ogni famiglia spenderà 385 euro, circa 167 euro a persona, come nel 2016. Pochi i "capricci" e tanti acquisti utili, anzi necessari. La presidente di Federmoda Confcommercio Toscana Federica Grassini "consumi avanti col freno tirato anche quest'anno, non ci aspettiamo grosse sorprese". Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: "il commercio della moda in Toscana ha un saldo negativo di 72 imprese negli ultimi tre anni, dal 2012 al 2015, e andranno aggiunte altre perdite anche per il 2016".
Giovedì 5 gennaio si aprono ufficialmente in tutta la Toscana le vendite di fine stagione. Almeno tre famiglie su cinque in provincia di Arezzo potrebbero approfittare degli sconti, che nella maggior parte dei negozi partiranno già con percentuali piuttosto alte, dal 30% in su. Si dovrebbe quindi riconfermare la stessa spesa media dello scorso inverno, di 396 euro a famiglia, poco più di 170 euro a testa. Il presidente di Federmoda Arezzo Paolo Mantovani: “Veniamo da una stagione fiacca. Tasse e spese per la casa, incertezza politica ed economica, paura del domani, crisi occupazionale sono fattori che non aiutano a risollevare i consumi interni. La moda tra i settori più colpiti: solo negli ultimi tre anni la nostra provincia ha perso 39 imprese di abbigliamento e calzature”.
Cala il sipario sulla seconda edizione del mercatino natalizio di piazza Grande. 630 mila le presenze registrate in trenta giorni. Boom nei primi tre fine settimana. L’affluenza di persone da fuori ha “salvato” lo shopping almeno in centro storico. La vicedirettrice della Confcommercio aretina Catiuscia Fei: “per il prossimo anno riapertura a fine novembre e più sinergia con gli altri eventi della Città del Natale. La città deve goderne a pieno tutti i benefici in termini di immagine, di richiamo turistico e di ricaduta economica”. L’ideale sarebbe mettere a punto il programma natalizio 2017 per Arezzo già all’inizio dell’estate, in tempo per promuoverlo almeno presso i tour operator nazionali. “La città deve presentarsi sul mercato con un pacchetto turistico natalizio da vendere a chi è interessato a viaggi individuali o di gruppo. Intorno al Villaggio Tirolese deve nascere un’offerta integrata di eventi e servizi, meglio se coinvolgono tutta la città”.
Nel 2017 nuova edizione per il corso di formazione professionale dedicato ai futuri cuochi: 900 ore, di cui 230 di stage nelle aziende, per diventare subito operativi nelle cucine di mense, ristoranti e aziende di catering. E trovare più facilmente un'occupazione, visto che cuochi e aiuti cuochi sono tra le figure professionali più ricercate sul mercato del lavoro. Le lezioni si tengono nella nuova sede dell'Accademia del Gusto, in via Newton 34 (zona Pratacci) ad Arezzo, che offre uno spazio polifunzionale ampio e ben attrezzato per ospitare corsi ed esercitazioni pratiche legate al mondo del food. Per saperne di più, contattare l'Ufficio Formazione di Confcommercio al numero 0575350755 oppure scrivere a formazione@confcommercio.ar.it.
L’80% resterà in Italia per festeggiare il Natale con la famiglia e i parenti nei luoghi d’origine, oppure per trascorrere qualche giorno di vacanza fuori casa, soprattutto tra San Silvestro e la Befana. Tre le mete preferite dai toscani: neve, città d’arte e centri termali. Il 15% andrà invece all’estero, tra capitali europee e mari del sud. Ma l’attentato di Berlino potrebbe influire negativamente sulle prenotazioni last minute. A viaggiare di più i turisti individuali, tra i quali sempre di più si vedono single e genitori separati con figli al seguito. Uno o due notti la durata media del soggiorno, in contrazione rispetto agli ultimi anni. Fra le strutture ricettive preferite quelle dotate di area relax e posizione logistica centrale.
L’indagine di Confcommercio sui consumi del Natale 2016 in Toscana: sei operatori su dieci prevedono una contrazione delle vendite, che in Toscana restano comunque migliori rispetto al resto d’Italia: ogni famiglia spenderà per i regali circa 320 euro, venti in più della media nazionale. “A rallentare lo shopping natalizio soprattutto cautela e tendenza al risparmio, più che l’effettiva carenza di soldi, che pure si fa sentire in alcune aree della regione. Per fortuna a risollevare le vendite, piuttosto sottotono dal lunedì al giovedì, nel fine settimana ci pensano turisti e visitatori”, dice il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. Tra i destinatari dei regali i figli, il partner e se stessi. 35-55 anni la fascia d’età del cliente che acquista regali, pagandoli per lo più con la carta di credito. Tra i doni più gettonati ci sono i giocattoli per i più piccoli, poi libri, profumeria e gadget di tendenza per chi vuole spendere cifre contenute, altrimenti regali utili: abbigliamento, calzature, cesti di prodotti enogastronomici. In calo telefonia ed elettronica, tornano di moda orologi e gioielli per la fascia più alta. 350 mila i toscani che consumeranno il pranzo di Natale al ristorante, 470mila quelli che usciranno a cena per San Silvestro.